Dissi alla montagna: "Parlami di Dio" e la montagna si accese di colori

12-12-06

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Quando ci accingiamo a scrivere questo sito, Giorgio ci ha già lasciati. L’idea era nata molto prima, poi vista la situazione degli ultimi giorni l’avevamo abbandonata; ora, invece, forti del suo ricordo, vogliamo festeggiarlo lo stesso. Abbiamo stilato un elenco dei perché e ne abbiamo contati 3164, ma ne basta uno: se lo merita.

Sì, perché lui, zitto zitto, ha fatto molto; ce lo avete raccontato voi, parrocchiani, amici, confratelli, parenti o anche semplici conoscenti, nei 15 giorni che hanno preceduto la partenza di Giorgio. Siete stati meravigliosi, vi siete stretti intorno a noi, facendoci sentire la vostra preziosa presenza. 

Nel rileggere i suoi appunti, i suoi messaggi scritti qua e là, abbiamo trovato tante frasi adatte a questo libro, le troverete scritte in Grassetto/corsivo.

Abbiamo voluto raccontare Giorgio, la nascita, la giovinezza, il sacerdozio; questo fascicolo non vuole essere un inno a Giorgio, non gli sarebbe piaciuto, ma vogliamo semplicemente raccontarlo, per poterne conoscere aspetti noti e meno noti.

“Odio profondamente essere elogiato per aver fatto solo il mio dovere.”

Giorgio ha vissuto la maggior parte della sua vita a Roma, quindi i parenti e gli amici castiglionesi sanno poco di cosa facesse a Roma; i parrocchiani non conoscono la vita prima dell’esperienza romana, ecco allora l’idea del libro.

“Lo stile, a volte scanzonato, non pregiudica la serietà delle idee.”

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Ultimo aggiornamento: 12-12-06