E poi la malattia ….
Negli appunti di Giorgio abbiamo trovato 5 pagine dattiloscritte che
descrivono passo dopo passo tutto quello che ha fatto e provato dal 5
febbraio 1995, quando ha accusato i primi sintomi, al 5 ottobre 1995,
quando ha iniziato la chemioterapia.
Per
rispetto nei suoi confronti, non pubblichiamo il contenuto di questi
appunti, ma solo le date:
05/02/95
08/02/95
10/02/95
11/02/95
12/02/95
16/02/95
17/02/95
dal
18/02/95 al 25/02/95
02/04/95
03/04/95
04/04/95
14/04/95
15/04/95
04/05/95
07/05/95
08/05/95
10/05/95
12/05/95
13/05/95
14/05/95
15/05/95
16/05/95
22/05/95
23/05/95
15/06/95
21/06/95
28/05/95
03/07/95
12/07/95
13/07/95
24/07/95
13/09/95
27/09/95
05/10/95
Una breve visita di controllo e poi la prima terapia.
Con queste
date abbiamo riempito quasi una pagina del sito.
Questa
pagina, quasi interamente bianca, non è sprecata, anzi, ci aiuta a
riflettere, non solo pensando a Giorgio ma a tutti quelli che sono
ammalati, come vivono i loro giorni: dubbi, ansie, crisi, speranze, e
poi ancora dubbi, crisi, ansie, ….
Diamo un po’ di numeri…
587
iniezioni di Interferone, punture sottocutanee che si faceva da solo.
108
buste (i tre quaderni) contenenti risultati di analisi, radiografie,
biopsie, ecografie, esami istologici (relative solo agli ultimi otto
anni).
Non siamo
in grado di contare, o comunque richiederebbe tanto tempo, le visite
specialistiche nelle varie cliniche o presso “luminari”, a Roma, Pavia,
Calcinato, Nuoro, Milano. Non importa il numero, se 80 oppure 100 oppure
130, sono comunque tante.
Ora, se
consideriamo che dal 5 febbraio 1995 al 5 ottobre 2003, ci sono 3164
giorni, di cui 587 a bucarsi la pancia, 108 a fare prelievi o ecografie
o piccoli interventi, tanti altri a fare visite, altri ancora ricoverato
nei vari ospedali: quanti giorni ha trascorso serenamente, senza pensare
ai risultati che avrebbero dato le analisi o cosa avrebbe detto quel
medico o perché c’era quel nuovo sintomo o perché i dolori gli facevano
compagnia sia di giorno che di notte?
3164 giorni
sono 8 anni! … ma quanto dura un CALVARIO?
E il
pensiero va ancora a quelli che, come Giorgio, soffrono a causa di una
malattia; quale dramma vivono tutti i giorni! 1,2,3,…3164 e se sono più
fortunati 3165, 3166, ….
Giorgio ha
avuto il conforto di tanti amici che gli sono stati vicini, lo hanno
ascoltato, lo hanno sostenuto, lo hanno “sopportato”, lo hanno aiutato;
Dio ne renderà loro il giusto merito.
Merito
spetterà a Giorgio che, nonostante la malattia, ha sempre cercato di
aiutare chi aveva più bisogno, riservando un sorriso per tutti. A volte
era un po’ “orso” (provate a rileggere i numeri sopra), era taciturno
(stesso consiglio di prima, vedi i numeri sopra), era scorbutico (per
caso avete letto i numeri sopra?), ma i suoi parrocchiani gli hanno
sempre perdonato tutto, ce lo aveva confidato tempo fa: “per
fortuna ho i miei parrocchiani”.
La sua
malattia non si vedeva esteriormente, ma ha sofferto tanto dentro,
cercava di nascondere i suoi dolori e malumori, ma guardandolo
attentamente si riusciva ad intuire la silenziosa sofferenza.
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